Il Signor Morte e la nonna erano
persone allegre, nonostante il mestiere di lui, e quella sera Maude si
divertì tanto che era quasi felice di essere andata fin là.
La nonna di Morte raccontò delle storie così interessanti
sui giorni della sua gioventù e poi tirò fuori una caraffa
del suo vino di more, e Morte suonò al violino melodie così
graziose che Maude Applegate si dovette proprio alzare dalla seggiola,
e, sollevando la gonna, cominciò a danzare. Era notte fonda quando
la nonna di Morte mostrò a Maude la piccola branda che le aveva
preparato a fianco al suo letto a baldacchino.
Il
mattino dopo, la nonna di Morte fece trovare a Maude il vestito rammendato
e stirato e una buona colazione con caffè, prosciutto e fiocchi
d'avena per mettere a posto il loro stomaco in vista della lunga cavalcata,
ed il signor Morte portò fuori il suo pallido stallone, sellato
e bardato per il viaggio, e le lacrime brillavano negli occhi della nonna
quando baciò Maude Applegate e le disse addio.
"Addio," disse Maude. "Grazie della
vostra bella ospitalità, e se non fosse per Billy-be-damn Bangtry,
il mio unico vero amore, mi spiacerebbe davvero di andarmene via."
Il Signor Morte sollevò
Maude, la mise a cavallo del suo grande stallone e saltò su; e
così
cavalcarono, fino sulle cime delle montagne innevate e da lì nel
cielo, e Maude Applegate era sorpresa di sentirsi al caldo, e comoda, mentre
cavalcava dietro al Signor Morte, con le braccia allacciate alla sua vita
(1)
.
E
che cavalcata fecero! Il Signor Morte guidò il suo pallido stallone
fino alla sommità delle nuvole minacciose e poi attraverso i pascoli
del cielo, dove le nuvole più piccole pascevano tranquille accanto
alle loro candide, grandi e grasse mamme, e i grandi papà nuvoloni
neri le osservavano di sottecchi. E cavalcò fino ai campi dove crescono
le stelle e lasciò che Maude Applegate ne raccogliesse un paio per
metterle sui suoi capelli rossi. Cavalcò vicino alla luna e quando
Maude Applegate allungò la mano e la toccò, la sentì
fredda come neve, e anche scivolosa. Non potevano avvicinarsi troppo al
sole, disse il Signor Morte, perché avrebbero potuto bruciarsi.
Ma il Signor Morte aveva i suoi
affari da sbrigare, e quindi ben presto si misero a sorvolare l'oceano
per cominciare il doppio giro del mondo. Il Signor Morte avvolse Maude
nel suo mantello che rendeva invisibili, e la condusse in ogni tipo di
dimora, nei climi più diversi - nelle case dove abitavano i cinesi,
e i russi, e i giapponesi, e gli africani, e altra gente che non aveva
mai pronunciato una parola d'inglese in tutta la vita. Le mostrò
castelli e piccole sudicie capanne, che non assomigliavano a nulla che
si potesse vedere in tutto lo stato del Texas; le mostrò re e principi
e poveracci e tutto il resto, e tante volte forse lei non aprì neanche
gli occhi. Ma in una cosa tutti erano uguali, quando arrivava il Signor
Morte: i vivi non potevano vederlo, e piangevano e singhiozzavano, mentre
quelli che stavano per morire si alzavano per salutarlo e gli sorridevano
andandogli incontro, come se avessero riconosciuto un loro amico. Era felice,
lei, di vedere che nessuno lo trattava come un cattivo soggetto, dopo tutto.
Mentre cavalcavano, il Signor Morte raccontò a Maude un sacco di
storie sui suoi viaggi nei paesi lontani ed si vedeva chiaramente che era
un uomo che conosceva qualcosa di più che liquori, donne e mandrie
di vacche.
E durante l'ultima traversata,
mentre erano sulla strada di casa, il Signor Morte cavalcò sopra
l'oceano e le mostrò dove giocavano le balene - e lei le vide benissimo,
mentre si tuffavano nell'acqua verde come una mandria di bufali su una
pianura erbosa. E cavalcò sopra il polo Nord, per farle veder gli
orsi polari, che erano tutti bianchi, a parte il naso, e le mostrò
i coccodrilli dell'Egitto che scivolavano sulle acque del Nilo, e le tigri
dell'India, poi, e tante altre strane creature, e tutte avevano il loro
compagno. E Maude Applegate non poté fare a meno di sentirsi triste
per il Signor Morte, perché lui era l'unico che doveva rimanere
solo in tutto il grande mondo.
Alla fine, eccoli a saltare sulla
piana verso la nostra città; si vedeva il fumo che saliva dai camini
e dalle stufe verso il pallido cielo azzurro; cavalcarono lungo il corso
oltre l'emporio di Tarbell, oltre gli uffici di Wells Fargo, e infine si
arrestarono davanti al Saloon dell'Uccellino Azzurro.
"Perché, perché ti
sei fermato proprio qui?" chiese sorpresa Maude al Signor Morte, ma il
Signor Morte rispose semplicemente, "Non preoccuparti, lo vedrai," e
scivolò
giù dalla sella.
Poi alzò le braccia e sollevò
Maude dalla groppa del suo pallido stallone fino a terra, e di nuovo la
avvolse nel suo mantello che rendeva invisibili, e le disse, "Ora c'è
il resto dell'accordo."
Così Maude se ne stette
ferma con gli occhi chiusi, un po' tesa, irrigidendosi per quel bacio che
si aspettava, ma non accadde nulla, e allora dovette riaprire gli occhi,
e il Signor Morte le disse, "No, Maude, l'accordo era che tu dovevi baciare
me."
Così Maude fu costretta
a chiedere al Signor Morte di piegarsi verso di lei, e lui si piegò,
e fu costretta ad alzarsi sulla punta dei piedi e appoggiare la bocca sulla
sua. E forse lei pensava che lo avrebbe sentito freddo, e forse pensava
che baciare il Signor Morte le avrebbe fatto paura - non lo so, non ne
sono sicura - ma certo fu molto sorpresa che, quasi senza che lei se ne
rendesse conto, aveva allacciato le braccia al suo collo e teneva le labbra
premute contro quelle di lui, e la verità è che fu il Signor
Morte ad allontanarsi per primo, dicendole sottovoce, "Va, corri ora Maude.
Billy-be-damn Bangtry, il tuo vero amore, si trova proprio là dentro,
nel saloon dell'Uccellino Azzurro."
Poi il Signor Morte le tolse il
mantello che rendeva invisibili, così che neppure lei lo poteva
vedere - sentiva soltanto il cigolio dei suoi speroni mentre si allontanava
- e Maude Applegate rimase da sola in piedi davanti il saloon dell'Uccello
Azzurro, dove, attraverso una finestra poteva vedere Billy-be-damn Bangtry,
il suo vero amore, che se ne stava seduto a un tavolo e beveva whisky,
circondato da una schiera di ragazze di quel tipo che non ha problemi a
starsene in un saloon. Oh il petto di Maude Applegate traboccava di migliaia
di sentimenti contrastanti che le sembrava che dovesse scoppiare, e non
sapeva se ciò che voleva era afferrarsi alla ringhiera e spingersi
dentro il saloon dell'Uccello Azzurro e riempire di botte il suo grande
amore, o se semplicemente avrebbe preferito sciogliersi di vergogna e affondare
per terra. Allora si avvide che il piccolo pony pezzato di suo padre era
legato alla porta del saloon dell'Uccello azzurro, tutto ripulito e sellato.
Stava quasi per decidersi a montarlo e galoppare via verso casa prima che
qualcuno potesse vederla, quando Billy-be-damn Bangtry la scorse attraverso
la finestra e le venne incontro spingendo le porte a molla del saloon,
avanzando borioso e tirandosi su i calzoni come se non fosse mai stato
mezzo morto in vita sua.
"Com'è," gorgheggiò,
"non è proprio lei, la piccola Maude Applegate, che aspetta proprio
me fuori del saloon dell'Uccello Azzurro! Dove sei stata, tesoro? Ho sentito
che sei stata via."
Maude Applegate sentì le
guance avvampare. Lo rimbeccò prontamente, "Io ho sentito che tu
sei stato molto malato."
"Molto malato," disse Billy scuotendo
il capo. "Molto malato e prossimo alla morte, ma la vecchia Mary Injun
mi ha curato e mi ha rimesso in sesto come nuovo con i suoi impiastri e
le sue erbe!"
Ora questa fu la goccia che fece
traboccare il vaso per Maude Applegate. Aveva cavalcato in lungo e in largo,
dalla terra delle vacche a quella delle pecore e dalla terra delle pecore
a quella degli Injun e da quella degli Injun fino alle montagne lontane,
tutto per fermare la mano del Signor Morte e non fargli prendere Billy-be-damn
Bangtry, il suo vero amore; aveva cavalcato due volte intorno al mondo
e ritorno, e aveva dato un bacio sulle labbra a uno strano uomo, e tutto
per salvare un tizio che poi non era altro che quel vaccaro, puzzolente
di cavallo, con il fiato che sapeva di whisky e i denti pieni di tabacco,
quel perdigiorno giocatore di carte, che ora se ne stava lì e la
guardava come se lei fosse una pesca matura e a lui bastasse semplicemente
scuotere l'albero. Maude Applegate era così infuriata che avrebbe
potuto mettersi a piangere dalla rabbia, ma non lo fece, perché
era una donna coi capelli rossi e poi aveva in mente qualcosa di meglio
da fare.
Proprio allora vide il vecchio
Pal Tarbell sporgersi dal primo piano della scala a chiocciola dell'emporio
e Maude prese la palla al balzo per fare una magia. Quando Pal lasciò
andare uno sputo sporco di tabacco, Maude lo mandò a finire diritto
negli occhi di Billy-be-damn Bangtry. E mentre quello se ne stava lì
a imprecare e bestemmiare con espressioni che a nessuna donna farebbe piacere
di sentire, Maude sciolse la briglia del piccolo pony pezzato di suo padre
e gli saltò in groppa. Diede un bel colpo di talloni e fece volare
la polvere mentre galoppava giù per le strade della città.
Cavalcò per la terra delle vacche fino alla terra delle pecore,
per la terra delle pecore fino alla terra degli Injun, per la terra degli
Injun fino alle montagne lontane, finché vide in lontananza il Signor
Morte sul suo pallido stallone.
Allora
gridò, "Aspetta, Signor Morte! Aspettami!"
E quando il Signor Morte la udì,
si voltò e le cavalcò incontro lungo il sentiero - benché
fosse uno che di solito non si volta indietro per nessuno - e la
afferrò dal piccolo pony e la mise in groppa al suo pallido stallone,
la tenne stretta e la baciò bene e subito disse, "Credo proprio
che la nonna sarà fiera di vederti."
E Maude Applegate gli disse, "E
non voglio più sentir parlare di sbirciare alle finestre della gente,
mai più."
Così Maude Applegate visse
a lungo felice e contenta con il Signor Morte, e per quanto ne so, ci vive
ancora.
(1) L'italiano crea un gioco di parole (Maude allacciata alla vita del Signor Morte) che è assente nella versione originale.
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