La Città proibita
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La Città Proibita è stato il Palazzo Imperiale durante le dinastie dei Ming (1368-1644) e dei Qing (1644-1911). Con una superficie di 72 ettari, decine di cortili e circa 9000 stanze, è il più grande e completo complesso architettonico esistente in Cina e rappresenta il simbolo della Cina tradizionale. Già nel XIII secolo Pechino era stata capitale della Cina, con la dinastia mongola Yuan, ma fu l'imperatore Yongle dei Ming che trasferì definitivamente la capitale da Nanchino a Pechino e fece ampliare il palazzo. La costruzione ebbe inizio nel 1406 e fu completata nel 1420. Durante più di 500 anni, vi vissero 24 imperatori. Nel 1925 fu eretto monumento nazionale e dal 1987 è incluso nel Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Vi si accede dalla Tian'anmen (porta della Pace Celeste), attraverso la Wumen (Porta del Meriggio). Il Palazzo Imperiale è diviso in due parti: la parte frontale o "Corte Esterna" dove l'Imperatore teneva le cerimonie importanti e la parte posteriore o "Corte Interna" dove l'Imperatore svolgeva le pratiche quotidiane e dove insieme all'imperatrice e alle concubine viveva e trascorreva le ore di riposo e svago.
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