Una storia cinese
narrata da Alvise Zorzi in "Vita di Marco Polo" - Milano 1982 - Ed. Rusconi
Quando Nicolò e Matteo Polo, il padre e lo zio di Marco Polo, parlarono al
Kubilai Khan, il grande imperatore mongolo nipote di
Gengis Khan e signore di tutta la Cina, della
religione di Cristo, egli si mostrò alquanto interessato (sua madre era
cristiana), ma disse :
"
Come volete voi che io mi faccia cristiano? I cristiani che abitano da queste
parti sono talmente ignoranti che non sanno fare cosa alcuna. Invece questi idolatri (così
Marco Polo chiama i buddisti) fanno cose meravigliose, fanno muovere le coppe
piene di vino e costringono il maltempo ad andar via. Se io mi convertissi alla
fama di Cristo, lo scandalo sarebbe grande ed essi mi chiederebbero: che causa
vi ha mosso alla fede di Cristo? che virtù e che miracoli avete veduto da lui?
ed io ... Che cosa potrei rispondere?
"
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Hefei - Tempio di Lord Bao
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Si tratta di un complesso architettonico in uno stile che imita quello della
Dinastia Song. Originariamente un tempio buddista, fu trasformato in Accademia
durante la
dinastia Ming (1368-1644).
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Hefei - Scene della vita di Lord Bao
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Lord Bao era un funzionario dalla leggendaria onestà che visse intorno all'anno
1000
dC, durante la dinastia Song del Nord, uno dei periodi più splendenti della
civiltà cinese
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Così Kubilai consegnò ai mercanti Polo una lettera per il Papa in cui si
chiedeva di inviargli un gran numero di sacerdoti che sapessero "
mostrare agli idolatri chiaramente , per forza di ragione, che la loro legge
non era di ispirazione divina e che la legge cristiana era superiore
"
Ma quando i fratelli Polo erano tornati in Occidente, avevano trovato la Chiesa
cattolica senza papa. E se dopo molte vicissitudini riuscirono comunque a
portare al Gran Khan Kubilai il sacro olio delle lampade del santo sepolcro di
Gerusalemme, e molti splendidi doni, di cristallo e d'ogni genere, e le
credenziali del nuovo papa finalmente eletto Gregorio X, e le sue lettere per il
signore dei mongoli, dei "cento saggi della legge cristiana" che Kubilai
aveva richiesto neppure a parlarne, che non c'erano in tutto il regno di
Gerusalemme.
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La civiltà cinese è una delle più antiche civiltà del nostro pianeta e certo
la più longeva perchè ha attraversato epoche e dinastie per decine di
secoli. La Cina ha avuto uno sviluppo tecnologico e culturale molto precedente
a quello delle regioni europee e occidentali. Basta pensare che la quantità di
ghisa prodotta in Cina nel 1078 era quasi doppia di
quella che si produceva in Gran Bretagna nel 1788, sette secoli dopo. Ai tempi
di Marco Polo, un censimento della popolazione di Pechino (che allora si
chiamava Khanbaliq) rivelò che nella città vivevano circa 1.200.000 abitanti.
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Spettacolo di marionette: un matrimonio
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I matrimoni tradizionali in Cina erano combinati dalle famiglie degli sposi e
lo sposo non vedeva la sposa in faccia fino alla notte di nozze
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Pechino - Negozio di cartoleria
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Un gigantesco modello della pietra dove i cinesi frantumano e sciogliono
l'inchiostro per la scrittura con il tradizionale pennello (vedi anche
qui
).
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La tecnica
della stampa, che in Europa si affermò soltanto nel 1500, risale in Cina alla
dinastia Tang (618-907 dC) e venne perfezionata nei secoli successivi. Già nel
periodo Song, cioè intorno al 1000, le stamperie non si limitavano alla
pubblicazione di opere
dotte, ma favorirono anche in larga misura la diffusione della 'letteratura
popolare', sviluppo che si conobbe in Europa soltanto 7 secoli dopo.
I cinesi sono sempre stati grandi cultori della parola scritta e i negozi che
vendoni libri, ma anche articoli per la scrittura sono fra i più affascinanti.
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