Presepi genovesi

Gruppo marmoreo della Natività - Duomo di San Lorenzo, Genova

... lo avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia perchè all'albergo per loro non c'era posto (Luca II,7) ...

Il "presepio" ovvero la greppia o mangiatoia dove Maria pose il Bambino Gesù appena nato è il cuore della rappresentazione della natività. In alcuni scritti, la greppia è collocata in una capanna o in una grotta, e un bue e un asino riscaldano con il loro alito l'umile culla. Luca narra come l'Angelo (che in greco significa "messaggero") portò l'annunzio ai pastori e come questi decisero di mettersi in cammino per Betlemme, e come furono proprio loro a diffondere la notizia della nascita di Gesù. Tempo dopo, seguendo la famosa stella, giunsero dall'Oriente i re Magi, sapienti dal potere regale e sacerdotale. Il Vangelo non parla del loro numero, ma la tradizione lo ha fissato a tre, come tre erano i loro doni, oro, incenso, mirra, e li rappresenta due bianchi e uno moro. Ecco gli elementi con cui gli artisti cristiani da sempre rappresentano la natività. Il presepio affonda le radici in tradizioni antiche, ove il sacro si mischiava al profano. Ma la sua nascita storica si fa coincidere con l'allestimento voluto da San Francesco a Greccio la notte di Natale del 1223. Primo esempio di presepe inanimato a noi pervenuto, è invece quello che Arnolfo di Cambio scolpirà nel legno nel 1280 e del quale oggi si conservano le statue residue nella cripta della Cappella Sistina di S. Maria Maggiore in Roma. Le più antiche figure da presepe risalgono al Quattrocento, a Napoli e raffigurano accanto ai consueti personaggi sacri, anche profeti e maghe, che la tradizione collegava insieme.

Il presepe tradizionale a Genova ha due anime, una artistica e l'altra popolare. Fin dal secolo XVII Genova si afferma, seconda forse solo a Napoli, come uno dei centri più attivi nella produzione artistica di statuine di presepio. Numerose botteghe, di cui la più celebre quella dello scultore Antonio Maragliano, si dedicarono alla costruzione di manichini snodati in legno e volti in creta, finemente rifiniti, e rivestiti con abiti in tessuto. E' possibile osservare la struttura di questi manichini nella pregevole collezione del Museo Civico di Villa Luxoro a Nervi. Oltre alla sacra Famiglia, la fantasia degli artisti si sbizzarriva nella rappresentazione dei magi e del loro magnificente seguito, formato di personaggi di ogni razza e fattezza e persino di creature mitologiche come gli unicorni. Ma accanto allo sfarzo, il presepe svelava la sua anima di rappresentazione popolare, con figure caratteristiche, quasi obbligatorie, come la giovane contadina sorridente, e la contadina vecchia, dalla forte mascella; il pastore barbuto con il cappello a tesa larga e il contadinello glabro con la beretta di pelliccia; il soldati abbigliati all'eroica e il mendicante, con il mocherino piagato e la fronte incorniciata di un fazzoletto bianco e legate alla vita o alla spalla una zucca essiccata come borraccia e una scodella.

Il presepe familiare è stata per i secoli passati una grande tradizione popolare genovese che trasformava tutte le case, durante le settimane che precedono Natale, in altrettante botteghe di artigiani. La maggiorparte degli artigiani-casalinghi (mio padre era uno di questi) si sbizzarrivano nella creazione di ambienti e costruzioni (il castello, la fattoria, la villa seicentesca), utilizzando materiali naturali come il sughero, o altri ancora più semplici, raccolti alla fine dell'estate sulle colline, come il muschio e i ramoscelli di erica. Completava il presepe un gioco di lampadine e carte colorate che creava l'effetto di alternarsi del giorno e della notte, attraverso un infuocato tramonto e una pallida alba rosata. Questo gioco di luci dava drammaticità alla rappresentazione e naturalmente costituiva la maggior fonte di divertimento per noi ragazzini.

 

Alcuni presepi genovesi (2003 - 2005)

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Madonna del Monte
Santuario della
Madonna del Monte
Padre Santo
SS. Concezione
Padre Santo
Oratorio di San Bartolomeo
Oratorio di San Bartolomeo ~ Staglieno

Istituto Figlie
di San Giuseppe
Santa Caterina di Portoria
Santa Caterina
da Genova
San Desiderio San Desiderio ~ Bavari
Suore Clarisse Cappuccine
del SS. Sacramento

Convento N.S. del
Rifugio in Montecalvario
Certosa
San Bartolomeo
della Certosa ~ Rivarolo
Fontanegli
Oratorio di San Giacinto ~ Fontanegli
Traso, Genova
Sant'Ambrogio
Traso di Bargagli
Viganego
San Siro ~
Viganego di Bargagli
Pentema
Pentema di Torriglia (2001)

Nota sulle fotografie - Non essendo una fotografa professionista, ma una semplice visitatrice e fotografa disperatemente dilettante, è stato talvolta difficile, e anche impossibile, ottenere immagini adeguate nelle condizioni di luce e di presentazione di alcuni presepi. In alcuni casi (come per l'interessante presepe artistico della Chiesa di San Donato), le riprese fotografiche erano vietate; in altri casi (Chiesa di San Desiderio), le statuette (manichini) più preziose erano protette da un cristallo. In tutti i presepi, viene scelta un'illuminazione di effetto, molto attenuata e a spot, con alternanza di giorno e notte che privilegia la durata di quest'ultima (ovvio, siamo d'inverno...), e io ho fatto del mio meglio, ma i limiti sono tanti e si vedono. Spero di aver comunque contribuito a far conoscere questo aspetto artistico così ricco e non sempre adeguatamente conosciuto (e spesso a torto considerato 'minore') della mia città.


L'immagine in alto è il gruppo marmoreo della natività esposto nella cattedrale San Lorenzo di Genova

Alcune informazioni sono state desunte da pubblicazioni del Comune e della Provincia di Genova


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© Carla Marchetti ~ 2004
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